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Indice Glicemico e Dieta

15/11/2021 13:32

Dott.ssa Roberta Buonavita

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Indice Glicemico e Dieta

Seguire un’alimentazione a basso  e costante indice glicemico è , a mio avviso, la scelta base per approcciarsi ad un alimentazione corretta, sana e c

Seguire un’alimentazione a basso  e costante indice glicemico è , a mio avviso, la scelta base per approcciarsi ad un alimentazione corretta, sana e consapevole.

Partiamo con il chiarire due concetti fondamentali: l’indice glicemico e il carico glicemico

 

L’ indice glicemico (IG) di un alimento indica l’incremento glicemico ( aumento della glicemia ) indotto dall’ingestione di  una porzione di quell’alimento  rispetto ad uno di riferimento (glucosio o pane bianco), a parità di contenuto di carboidrati. L’indice glicemico è espresso in termini percentuali: un alimento con un indice glicemico di 50% determina un innalzamento della glicemia pari alla metà di quello indotto dal glucosio oppure dal pane bianco.

 

L’IG tiene conto solo della qualità dei carboidrati mentre la risposta glicemica ad un alimento è influenzata anche dalla quantità di carboidrati,  per questo motivo è stato introdotto un altro indice chiamato “Carico Glicemico” che meglio esprime l’impatto dei carboidrati sulla glicemia. Il carico glicemico (CG) si calcola moltiplicando il valore dell’indice glicemico per la quantità di carboidrati dell’alimento diviso 100.

 

Tenere conto dell’IG degli alimenti è necessario e talvolta fondamentale in tutti quei casi in cui è necessario tenere sotto controllo la risposta insulinica ne sono esempi i pazienti diabetici, i pazienti con insulino-resistenza, nella sindrome metabolica o nell’ovaio policistico o ancora nella donna i  gravidanza.

 

Ma non solo…

Molto spesso chi tende a mettere “peso” rapidamente o ha difficoltà a perdere peso  segue un’alimentazione sbilanciata con moltissimi picchi glicemici nel corso della giornata.

Faccio un’esempio pratico in cui si ritroveranno parecchi di voi: la mattina si fa colazione poi nessuno spuntino e dritti a digiuno fino al pranzo, semmai prendendo qualche caffè zuccherato a stomaco vuoto. Cosa è successo all’organismo???

La colazione al risveglio il digiuno notturno prima è la nostra prima “botta”glicemica, ma che ci serve per carburare, segue caffè a metà mattinata (a digiuno) altro picco glicemico , la glicemia si alza rapidamente e con altrettanta rapidità viene prodotta l’insulina che tenta di abbassare il livello di zuccheri nel sangue, il meccanismo è troppo rapido per metabolizzare tutto lo zucchero che verrà quindi convertito in grasso, per lo più addominale! Arriva il pranzo , con il suo carico glicemico ancora più alto ( non mangiando dalla colazione, ndr) e ancora un fortissimo picco glicemico, ancora una volta il meccanismo aumento glicemia / rilascio insulina è troppo rapido e ancora una volta parte dello zucchero verrà convertito in grasso. 

Nel tempo tutto ciò comporta aumento di peso e predispone al rischio di alterazioni dell’omeostasi glucidica!

Da qui l’importanza dei 5 pasti , di mantenere un’ IG costante e di prediligere cereali integrali e poco raffinati